Il progetto ha
lo scopo di incoraggiare lo spirito di ricerca di insegnanti e studenti
utilizzando una modalità di pensiero computazionale, utilizzando una serie di
procedure, operando entro un contesto specifico, per raggiungere obiettivi
prefissati. Il progetto vuole sviluppare questa capacità di pensiero come
processo mentale per la risoluzione di problemi e consiste in una combinazione
di metodi caratteristici e strumenti intellettivi, entrambi di valore generale.
Gli strumenti
intellettivi prevedono:
Un senso di
autoefficacia nella gestione della complessità
Tenacia
nell’affrontare problemi difficili;
Una buona
tolleranza dell'ambiguità;
L'abilità di
gestire aspetti sia relazionali sia tecnologici, poiché la dimensione umana è
essenziale per il successo di qualsiasi sistema computazionale
Abilità
comunicative e capacità di lavorare con gli altri per raggiungere un obiettivo
o soluzione comune.
Gli insegnanti
si stanno abituando sempre più a usare le nuove tecnologie digitali e i
cosiddetti “nativi digitali” utilizzano il computer o altre tecnologie
disponibili (smartphone, tablet, e così via) acquisendo familiarità con esse
attraverso l’esperienza, ma non sono in grado di utilizzarle per dare sfogo
alla loro parte creativa o di espressione di sé. Il progetto ipotizza che sia
dovuto a scarse abilità nell’utilizzo delle nuove tecnologie in termini di
scrittura anziché di lettura.
Nonostante
il termine “computazionale” possa condurre a pensare che ciò rappresenti una
abilità utile soltanto per coloro che hanno fatto dell'informatica la propria
professione, in verità si tratta di una capacità fondamentale (una abilità
acquisita) che potrebbe possedere chiunque, in particolar modo le persone
giovani che non vogliono rinunciare alle opportunità che il futuro potrà
fornire loro nei prossimi anni. È adesso universalmente riconosciuto tra i
giovani che per avere successo nel mondo lavorativo debbano “imparare a imparare”
e non essere in grado di fornire soltanto risposte preconfezionate.
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