Skip to main content

Le Scuole come “Organizzazione che apprendono”: Modello e Assessment

1. Riconcettualizzare il modello Kools e Stoll sulla base dei risultati della ricerca del progetto Learning Schools

Al fine di favorire l’ evoluzione organizzativa richiesta dai  nuovi compiti e dal nuovo contesto sociale del sistema scolastico europeo, necessaria per preparare le nuove generazioni ad affrontare il futuro professionale e personale, occorre un profondo cambiamento negli stessi approcci concettuali diretti a “ripensare la scuola”. Di per sè il concetto che considera la scuola come una “organizzazione di apprendimento”, anche nella sua traduzione efficace in lingua inglese “School as Learning organization” (in acronimo SLO), potrebbe non essere nuovo nel panorama della letteratura internazionale sul tema dell’organizzazione educativa. Tuttavia si riscontra la necessità di offrire al dibattito e alla prassi una nuova prospettiva concettuale ed operativa, partendo da ciò che gli studi effettuati e le conclusioni di ricerche precedenti possono offrire, per connettere una versione più attuale di un modello pragmatico riferito alle esigenze dei contesti attuali.

L'obiettivo della ricerca riferita al progetto “Learning Schools” era quindi quello di proporre un modello di scuola come “organizzazione che apprende”, basato sulle esperienze e le pratiche esistenti, a volte informali e quasi sempre non istituzionalizzate, indirizzate a creare elementi di cambiamento e di innovazione di carattere organizzativo.

Le buone pratiche censite sono servite a strutturare una proposta di un genotipo organizzativo basato sul noto precedente modello di Kools e Stoll (What Makes a School a Learning Organisation?, 2016).

La finalità è quella di far aderire sempre di più l’ “organizzazione scuola” ad un approccio sistemico che la possa caratterizzare come “learning organization”. Un’organizzazione che non solo “trasmette”, ma “apprende” in modo continuo. 

Questo passaggio è necessario al sistema scuola per poter affrontare le future sfide educative anche in una prospettiva di evoluzione “post-pandemica”.

 

L'idea sulla quale si è lavorato, dunque, è che se una scuola vuole essere una "organizzazione di apprendimento" deve iniziare a pensare e a pensarsi in modo diverso. Anche se il concetto di organizzazione di apprendimento non è del tutto nuovo, anche nel mondo della scuola, è possibile e forse urgente offrire una nuova visione sistemica a tale prospettiva di tipo organizzativo, che abbia anche insita una riflessione sulla mission, partendo magari da ciò che studi e ricerche precedenti possono offrire.

Si può cosi fornire un contributo all’identificazione di una più ampia base di conoscenze che trae materia viva dalle più recenti ed attuali riflessioni sull’organizzazione a tutti i livelli per avere un riferimento teorico ad una evoluzione concreta e pratica dei sistemi educativi.

 In tale contesto risulta necessaria una maggiore comprensione del modo in cui le scuole oggi possono ri-pensarsi come “organizzazioni di apprendimento” e come gli strumenti pubblici di contesto e gli indirizzi di carattere legislativo ed istituzionale possono supportare (o rendere più complesso) questo processo. La prospettiva della ricerca va nella direzione di analizzare i principali argomenti a favore della ridefinizione delle scuole come Learning Organization, un concetto già noto nel mondo delle imprese o in genere in ogni contesto organizzativo evoluto. Per la scuola questo modello di struttura organizzativa “che apprende” potrebbe rappresentare il carattere idealtipico di organizzazione per affrontare il cambiamento dell'ambiente esterno, per facilitare i processi di innovazione e per creare le migliori condizioni affinchè possa essere massimizzata la dinamica di apprendimento degli studenti e il benessere di tutti gli attori, visti come membri di una comunità


In questa ricerca,
come detto, il tentativo di sviluppare uno strumento di misura per la scuola come organizzazione di apprendimento (LO) si basa sul modello Kools e Stoll che ha identificato sette dimensioni e livelli dai quali si è partiti per tentare una possibile forma di adattamento anche a sistemi mediterrai (cfr. La scuola come modello di organizzazione del l'apprendimento. Fonte: Kools and Stoll (What Makes a School a Learning Organisation?, 2016).





F I G U R E 1 - School as a learning organisation model. Source: Kools and Stoll (What Makes a School a Learning Organisation?, 2016), “What Makes a School a Learning Organisation?”, OECD Education Working Papers, No. 137, OECD Publishing, Paris

 

La ricerca del progetto “Learning schools” e l'analisi di alcune pratiche innovative nei Paesi coinvolti nel progetto (BG, TR, IT, ES) hanno cercato di definire in modo adattativo i "modi di fare" effettivi ed attuali legati agli indicatori che gli autori hanno descritto. Il Modello proposto come risultato del progetto  considera l’impatto delle pratiche analizzate e le modalità attraverso le quali le scuole oggetto della ricerca le hanno adottate. Nella ricerca è emerso che la struttura di un'organizzazione di apprendimento è generalmente vista come un sistema multilivello che può essere definito “organico”. Questo sistema presenta in genere interrelazioni tra quattro aree: individuale; team, organizzazione e sistema (inteso come scuola nella sua comunità e nelle sue relazioni con l’ambiente sociale esterno).
Alla luce di ciò, le sette dimensioni distinte ma interconnesse possono essere collegate ai quattro livelli:


A. A livello individuale

1. Creare opportunità di apprendimento continuo
2. Promuovere la ricerca-azione, il dialogo e l'innovazione

B. A livello di gruppo/team

3. Incoraggiare la collaborazione e l'apprendimento di gruppo

 

C. A livello di organizzazione

4. Istituire sistemi per acquisire e condividere l'apprendimento (sistemi integrati)
5. Dare potere alle persone verso una visione collettiva e condivisa
6. Fornire una leadership strategica 

D. A livello sistemico

7. Collegare la scuola al suo ambiente e alla comunità

 

In questa prospettiva la Scuola come Learning Organization deve essere considerata in modo che potremmo definire olistico: la scuola infatti si deve presentare come un'organizzazione in cui le persone (staff, studenti, genitori, docenti e dirigenti, anche middle) sono accumunate da una visione condivisa, non statica, ma capace di adattarsi per interpretare i cambiamenti della comunità e dei ragazzi. Questo approccio consente (o perlomeno facilita) la generazione di nuove conoscenze che creano innovazione nel modo di apprendere, di insegnare e di rapportarsi. 

Ciò implica sviluppare obiettivi condivisi; stabilire ambienti di insegnamento e apprendimento collaborativi; incoraggiare iniziative e assunzione di responsabilità; implementare un sistema di middle management; riesaminare regolarmente tutti gli aspetti relativi che influenzano il lavoro della scuola; riconoscere e rafforzare il buon lavoro: fornire opportunità di sviluppo professionale continuo.


Occorre inoltre tenere conto del ruolo della comunità educante (educatori formali e informali che collaborano con la scuola). L'aggiunta della nozione di comunità introduce il "cuore" nel concetto di organizzazione dell'apprendimento. Un'etica della cura interpersonale è, per sua stessa natura, centrale nell'idea di comunità scolastica (Giles e Hargreaves, 2006), che permea la vita di insegnanti, studenti e dirigenti scolastici. La comunità enfatizza le relazioni di mutuo sostegno e sviluppa norme e valori condivisi.

 

Un concetto globale di Scuola come SLO deve prendere in considerazione quattro prospettive: 




(traduzione della tabella)

Leadership effettiva e riconoscibile

Capacity building (costruzione delle capacità),

Supporto effettivo allo sviluppo di processi innovativi

Un sistema trasparente di distribuzione di deleghe e di middle management

 

Crescita professionale continua del corpo docente e dello staff

Una politica di aggiornamento continuo condivisa e basata su evidenze ed analisi concrete dei fabbisogni

Una effettiva dimensione di ricerca-azione distribuita e sostenuta dal management

 

Approccio  sistemico di Comunità

Costruzione di un modello di comunità educante che consideri e stimoli continue interazioni con il mondo esterno alla scuola

Costruzione di un modello di scuola inserita in reti di conoscenza che ne stimolino e supportino la dimensione educativa

 

Approccio organizzativo sistemico

Costruzione di un modello di scuola come organizzazione che apprende (School as Learning organization, SLO)

Costruzione di un modello organizzativo orientato ad essere una Comunità professionale di Management, docenti e di tutto lo staff operativo 

 

Partendo dalle conclusioni sviluppate, gli elementi costitutivi del Modello si presentano come indicato nello schema che segue:

 

La prospettiva del pensiero sistemico - La pietra angolare concettuale dell’essere SLO è assicurare un sistema aperto che si relaziona e interagisce con l'ambiente sociale esterno alla scuola. La SLO è in grado di scansionare, scoprire i cambiamenti e rispondervi per ristabilire l'equilibrio (O'Connor e Mcdermott, 1997). Un sistema aperto ha una capacità di adattamento che consente la creazione di futuri alternativi. Lo fa anche concependo le discipline come elementi interconnessi del sapere e assicurando che lo staff possa operare condividendo la stessa visione, interiorizzando i modelli, concentrandosi a livello personale ma pensando sistemicamente. Un'organizzazione sistemica e pensante può vedere il quadro generale osservando le interrelazioni del sistema sia internamente che esternamente. 

 

La Prospettiva di apprendimento continuo: creare un’organizzazione che apprende – Lo sviluppo di questa prospettiva implica lo studio dei processi di apprendimento; cioè di come l’organizzazione si evolve analizzando le proprie prassi, correggendole e traendo spunto dagli errori anche attraverso un pensiero critico stimolato dalle dinamiche dell’apprendimento organizzativo e dal middle management. In una SLO le dinamiche relative all'apprendimento sono un elemento necessario e richiesto a livello della struttura stessa dell’organizzazione. L'interazione sociale, il contesto e gli schemi cognitivi condivisi per l'apprendimento e la creazione di conoscenza sono elementi necessari oltre che significativi. Pedler, Boydell, & Burgoyne descrivono lo LO - come "un'organizzazione che facilita l'apprendimento di tutti i suoi membri e si trasforma continuamente".

 

La Prospettiva strategica – Questa prospettiva sottolinea la strategia necessaria per sviluppare le competenze di apprendimento di base per il presente e il futuro. Come tale, la capacità di apprendimento deve essere creata attraverso la comprensione dei necessari driver interni strategici. Questa prospettiva mette anche in primo piano la ricerca di nuove idee attraverso l'esplorazione e lo sfruttamento degli spunti che vendono sia dall’interno che dall’esterno.

 


La Prospettiva integrativa – Questa prospettiva mette insieme una molteplicità di elementi che vanno dalla visione comune a livello individuale e organizzativo all’integrazione della scuola all'interno della comunità in cui si trova.

Questa prospettiva esplora anche la relazione con altre variabili come i risultati raggiunti dagli studenti e il loro benessere, come quello del personale docente e dello staff. Un elemento chiave di questa dimensione risiede nel riconoscimento del potenziale di condivisione delle buone pratiche per promuovere i miglioramenti scolastici (OCSE, 2013). L’attivazione costante dell’analisi dei risultati e la pratica diffusa e trasparente, in quanto diffusa negli esiti a tutti i livelli dell’organizzazione, del benchmarking  può inoltre ispirare e informare anche altre scuole, accompagnandole nei loro sforzi di cambiamento e innovazione. Ogni scuola trarrebbe sicuramente beneficio dall'apprendimento dalle esperienze di altre scuole nell'innovazione dell'insegnamento e dell'apprendimento.



Naturalmente, i diversi contesti legislativi nazionali, il clima politico e gli indirizzi istituzionali a livello locale, regionale e nazionale, sono elementi che influiscono in modo notevole nella determinazione dei processi organizzativi della scuola. Una scuola non si trasforma da sola in un'organizzazione di apprendimento: insegnanti e dirigenti scolastici necessitano di un ambiente culturale e di una struttura giuridica che supporti e non rallenti o renda complicati i processi evolutivi. Le organizzazioni educative hanno bisogno delle giuste condizioni e supporto per poter fare di questa trasformazione una realtà concreta. Inoltre la risorsa tempo a disposizione da dedicare alla sorveglianza ed allo stimolo dei processi, così come le altre risorse, tra cui l'impegno nell'apprendimento in rete e la collaborazione al di là dei confini scolastici, sono essenziali. Per poter disporre di dati ed evidenze, per poterli analizzarle è necessaria una disponibilità dello staff o di esperti esterni: il che implica tempo disponibile appunto e risorse finanziarie. C’è poi l’elemento non secondario rappresentato dalle modalità di selezione dei docenti e della gestione delle loro carriere. La situazione nei Paesi europei si presenta in modo assai variabile. In alcuni Paesi, le scuole e i loro Direttori hanno una notevole discrezionalità sulla gestione e sul reclutamento delle risorse umane, mentre in altri le carriere così come il recruiting sono gestiti a livello centrale ed i margini di intervento dei Direttori delle singole scuole sono assai limitati. Dai risultati della ricerca sviluppata nel progetto, appare evidente come senza un adeguato sistema legislativo di riferimento ed un quadro organizzativo pubblico di politiche stimolanti non è possibile realizzare alcun modello di Learning Organization a livello scolastico. Quello che si può ottenere è un mosaico di esperienze stimolanti con elementi di innovazione localizzati e difficili da trasferire.

 

Infine è necessario che insegnanti ed educatori siano aperti al tipo di pensiero e al carattere interconnesso delle relazioni che essere una “organizzazione che apprende” richiede, pur nella consapevolezza della complessità che ciò comporta. Il cambiamento di mentalità e di cultura dei sistemi da parte degli attori, soprattutto nella scuola, per creare i presupposti per un processo di innovazione continua è sempre un aspetto molto critico. Cambiare lo status quo e alcune "abitudini di apprendimento disfunzionali", qui compresi i modelli mentali, non avviene se non attraverso un programma di consapevolezza e un grande dispendio di energie.